

Il settore e-commerce negli ultimi anni è cresciuto costantemente: il trend di crescita è, infatti, in doppia cifra da 15 anni (se non consideriamo il 2013 e il 2014).
E in pochi mesi c’è stata una grande accelerazione, dovuta alle limitazioni conseguenti alla crisi sanitaria. Si stima che il settore dell’e-commerce sia cresciuto del 55%, più di ogni altro durante l’epidemia.
In Italia nel 2019 il settore ha fatto registrare un fatturato di 48,5 miliardi di euro, +17% rispetto all’anno precedente.
Fonte: Casaleggio Associati, maggio 2020
Numeri record fino ad ora per il 2020:
- i consumatori italiani hanno raggiunto i 29 Milioni
- sono stati 2 milioni i nuovi utenti conquistati dall’e-commerce nei primi 5 mesi del 2020 (erano 700 mila i nuovi utenti nei primi 5 mesi del 2019).
Durante il lockdown il commercio elettronico è stato per molti settori l’unico canale di vendita possibile. La chiusura forzata, oltre ad aumentare il totale degli acquisti sugli e-commerce, ha anche spinto molti consumatori che non avevano mai acquistato online a farlo.
Si sono avvicinati consumatori nuovi. Questo può portare ad un profondo cambiamento delle abitudini di acquisto che, se mantenute, necessiteranno di un’ulteriore accelerazione per la trasformazione di molte attività commerciali e non.
I numeri non mentono: dall’inizio del 2020 i nuovi consumatori online in Italia sono stati 2 milioni, mentre nello stesso periodo di tempo nel 2019 erano 700 mila. Il forte aumento di nuovi utenti sulle piattaforme digitali viene spiegato come conseguenza degli obblighi legati all’emergenza sanitaria.
Questi dati sono stati presentati durante il Netcomm Forum, evento annuale sull’evoluzione dell’e-commerce. Inoltre, Nielsen ci dice che, tra febbraio e marzo di quest’anno, la domanda online di prodotti di largo consumo è cresciuta quasi dell’80%.
Il commercio elettronico si diffonde in nuovi settori
Oltre ai dati visti prima, il Netcomm Forum ha presentato anche i settori interessati da quest’aumento degli acquisti online. I settori cresciuti maggiormente durante il lockdown sono:
- Articoli per la casa +126%
- Cibi freschi e confezionati +130%
- Prodotti per animali domestici +154%
Hanno visto un aumento anche le vendite di prodotti per la cura della persona (+93%) e Salute e Bellezza (soprattutto grazie ai farmaceutici e parafarmaceutici).
Nel report di Casaleggio Associati del 2019 il settore alimentare rappresentava il 3,1% del fatturato generato dall’e-commerce in Italia. Durante l’emergenza è diventato quello con più transazioni.
Ma altri settori hanno avuto un crollo. In particolare, quelli del turismo e del tempo libero che nel 2019 concentravano quasi il 70% del fatturato totale sugli e-commerce.
Le restrizioni hanno ridotto al minimo i trasporti e cancellato molti spettacoli e eventi sportivi. Difficoltà anche per l’abbigliamento: secondo un’indagine BVA Doxa, un intervistato su tre ha rinunciato all’acquisto online per cause riconducibili alla diminuzione della capacità di spesa e all’assenza di eventi.
Il futuro prossimo dell’e-commerce
Come abbiamo visto, il lockdown non ha cambiato solo la quantità di spesa ma anche la sua composizione. I settori che hanno a lungo trainato il commercio digitale sono stati condizionati negativamente dalle limitazioni. Quelli che erano rimasti indietro sono invece cresciuti.
Dobbiamo aspettarci, con il ritorno alla normalità, un aumento della spesa online che combina il ritorno dei settori tradizionalmente più forti (viaggi ed eventi) con le nuove abitudini consolidate in questo periodo.
Molti rivenditori si sono affidati ai canali online per smaltire i prodotti rimasti in magazzino dei negozi chiusi dall’emergenza. E adesso hanno scoperto che l’e-commerce può essere uno strumento molto importante. Ma per riuscire ad avere tutti i vantaggi della piattaforma, e non perdere margini con l’utilizzo di marketplace, è importante dotarsi di canali propri.
Ovviamente ogni azienda ha le proprie caratteristiche e le proprie esigenze. Non c’è un modello unico e che funziona sempre per tutti. Ma c’è un fattore comune per la crescita di questi strumenti: le imprese dovranno fornire ai clienti un’esperienza di acquisto ottimizzata, veloce, agile, semplice e sicura.